“Lo Smart Working aggrava la crisi delle mense, e sta uccidendo le tavole calde e bar che offrono servizi di ristorazione a pranzo. Un indotto potrebbe arrivare a perdere fino a un milione di posti di lavoro“. Ha gelato così il pubblico Marco Lungo, professionista del settore specializzato ad aiutare i locali di ristorazione ad uscire dalle crisi, durante un incontro con imprenditori locali della ristorazione svoltosi la settimana scorsa a Cagliari.

Il comparto della ristorazione, completamente trascurato dal Governo Conte, subisce duri colpi per la sua sopravvivenza anche in via indiretta. Dopo che il blocco del turismo non sta portando il numero abituale di clienti in molti posti di villeggiatura, e dopo l’aver perso del tutto la stagione dei banchetti in occasione di matrimoni e cerimonie analoghe, adesso anche lo Smart Working si sta rivelando un nemico di tutte le attività che offrivano ristorazione a pranzo per gli uffici.

L’effetto di reazione a catena generato dallo Smart Working rischia di far perdere, a conti fatti, fino ad un milione di posti di lavoro. Va infatti considerata tutta la filiera interessata che va dall’agricoltura, al conserviero, al pronto fresco come per il surgelato, alla distribuzione, alle singole mense, bar, tavole calde, per finire anche ai distributori automatici di bevande e merendine e fornitori di Ticket Restaurant.

Un comparto da miliardi di euro di PIL che sta andando perso e per il quale pare non ci sia soluzione che il Governo possa o voglia mettere in campo. La soluzione che Marco Lungo, autore del libro “Salva il tuo locale!”, vede possibile è quella di “accelerare ed incentivare la messa in sicurezza degli uffici per far ritornare il prima possibile i dipendenti al proprio posto di lavoro, riattivando quindi il normale ciclo economico collegato agli uffici”.

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